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RECITA DI NATALE
Lavaiano, Direzione Didattica di Lari
a.s.1998/1999

“L'albero vivente”

Cari genitori ed amici.

Buon Giorno. Siamo felici di avervi qui stamani con noi per assistere al nostro piccolo spettacolo di natale. Quest’anno abbiamo pensato di realizzare un albero formato da tutti i bambini, perché ancora una volta, abbiamo voluto comunicare un messaggio semplice, ma che nessuno vede: ognuno di noi È come una piccola tessera di un mosaico: si vede il disegno solo se ciascuno fa la sua parte bene e in unità con gli altri.

Da parte nostra e degli insegnanti un grande augurio di Buon Natale.

 

“L’albero vivente”

Entrano quattro bambini vestiti di marrone, formano il tronco. Davide C: Però è stata bella, vero, l'idea di formare un albero vivente?!
Federico: Si, è stata davvero bellissima!
Daniel: Io, però, non ho mica capito ancora bene perché facciamo questo albero?
Denny: Ma come non lo sai, ne abbiamo parlato tanto!
Federico: Però per fare l'albero vivente c'è bisogno di tutti, che tutti siamo una cosa sola.
Davide C.: E poi noi siamo il tronco, il sostegno dell'albero. Siamo la parte più importante!
Daniel: Dai, dai; chiamiamo i bambini dei primi rami.
Tutti: Venite su, venite, entrate.
Entra la prima fila di bambini vestiti di verde, formano il primo ramo. Giulia C.: Finalmente vi abbiamo trovato!
Benedetta: Vi abbiamo cercato a lungo!
Tania: Cosa credevate? Di fare tutto da soli?
Maria: Anche noi vogliamo partecipare.
Giulia F: È bello stare insieme!
Veronica D.: Soprattutto noi momenti di festa come il Natale.
Alessandra: Siamo veramente fortunati noi!
Selene: Però, pensa a quanti bambini soffrono perché sono soli?!
Stella: Il Natale può essere un'occasione per fare qualcosa per loro.
Tutti: Si, hai ragione, hai ragione.
Alessandra: Ma, il nostro albero è completo o no?
Selene: Ma no! Non vedi com'è piccolo: mancano ancora degli amici, prima di tutti quelli del secondo ramo.
Giulia F: Eccoli, stanno arrivando.

Entra la seconda fila di bambini vestiti di verde, formano il secondo ramo.
Valentina: Si, dite bene voi, la solidarietà è importante, però Gesù Bambino è venuto a portarci anche pace.
Caterina: Ti ricordi che cosa cantavano gli Angeli nella notte di Natale?
Martina: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli, pace in terra agli uomini che Dio ama."
Loris : Pensiamo anche a questo: la solidarietà nasce dalla pace.
Michael: Hai proprio ragione: solo se siamo in pace possiamo aiutarci tra di noi.
Emanuele: Ma che cos'è la pace?
David I..: La pace è rispettarci, volerci bene.
La pace nasce dal nostro cuore, siamo noi gli operatori di pace.
Alain: La pace nasce dal nostro cuore, siamo noi gli operatori di pace.
Certo non ci avevo mai riflettuto su questo.
Vogliamo impegnarci.

Entra la terza fila di bambini vestiti di verde, formano il terzo ramo. Irene F.: Certo il Natale è amicizia, è solidarietà, è pace, però mi sembra che sia soprattutto amore.
Andrea: Un amore che si è manifestato con il 'dono' più grande che Dio potesse farci: Gesù, Dio con noi.
Lorenzo: Ma se Dio ci ha fatto un dono così grande, anche noi doniamo agli altri.
Veronica I.: Ma che cosa dobbiamo donare?
Irene T: A volte basta solo sorriso: un sorriso è un bene che non si può comprare, ma solo donare.
Veronica I.: Guardate, vedo là altri bambini che vogliono partecipare.
Tutti: Forza venite, affrettatevi!
Entra la quarta fila di bambini vestiti di verde, formano il quarto ramo. Dario: Vorrei aggiungere qualcosa a quello che ha detto Irene: il sorriso è una luce che rallegra il cuore di tutti e che dà una speranza nuova.
Francesco: Infatti Dio è luce, è colui che illumina la nostra strada.
Giada: Ecco perché tutti noi abbiamo in mano una piccola luce.
La luce in sala si spegne e tutti accendendo le lampadine tascabili.
Tutti: Tante piccole luci fanno una sola grande luce, un albero di luce.
Dario: Ora il nostro albero è davvero completo!
Giada: Io ho impressione che manchi qualcosa.
Francesco: Ma sì, manca la stella.
Entra "la stella" che si mette sopra tutti i rami. Giulia I: Eccomi qua.
Io sono la stella che si è posata sulla grotta di Betlemme e ha indicato il cammino a tutti gli uomini.
Sono la stella dell'amicizia, della solidarietà, della pace, dell'amore.
Sono la stella che illumina con gioia: la vera gioia del Natale.
L'albero ha cantato:

Verrà un giorno
Verrà un giorno più puro degli altri:
scoppierà la pace sulla terra
come un sole di cristallo.
Un folgore nuovo
avvolgerà le cose.
Gli uomini canteranno nelle strade
liberi ormai dalla morte menzognera.
Il frumento crescerà sui resti
delle armi distrutte
e nessuno verserà
il sangue del fratello.
Il mondo sarà allora delle fonti
e delle spighe che imporranno senza frontiere.

J. Carrera Andrade

Per un mondo migliore.
Per costruire un mondo migliore
non occorrono armi.
Per costruire un mondo migliore
non occorrono gli odi.
Per costruire un mondo migliore
non serve la violenza.
Per costruire un mondo migliore
non serve la ricchezza.
Per costruire un mondo migliore
non serve opprimere il nemico.
Per costruire un mondo migliore
occorre tanto amore.

Impariamo ad amare.

 

Nasceranno da noi
Nasceranno da noi
uomini migliori.
La generazione
che dovrà venire
sarà migliore
di chi è nato
dalla terra,
dal ferro e dal fuoco.
Senza paura
e senza troppo riflettere
i nostri nipoti
si daranno la mano
e rimirando
le stelle del cielo
diranno:
"Com'è bella la vita!"
Intoneranno
una canzone nuovissima,
profonda come un grappolo d'uva,
una canzone libera e gioiosa.
Nasceranno da noi
uomini migliori.
La generazione che dovrà venire
sarà migliore di chi è nato
dalla terra,
dal ferro e dal fuoco.

N.Hikmet

La luce guardò in basso
La luce guardò in basso e vide le Tenebre;
"Là voglio andare" disse la Luce.
La Pace guardò in basso e vide la Guerra;
"Là voglio andare" disse la Pace.
L'Amore guardò in basso e vide l'Odio;
"Là voglio andare" disse l'Amore.
Così apparve la Luce, e risplendette;
così apparve la Pace, e offrì riposo;
così apparve l'Amore, e portò vita.
E il Verbo si fece carne e dimorò fra noi.

L. Housman

Se potessi...
Se potessi donerei una canzone,
rubandola agli uccelli,
ad ogni bimbo solo
nella notte di Natale.
Se potessi donerei tanta luce,
rubandola al cielo,
ad ogni vecchio solo
nella notte di Natale.
Se potessi donerei tanto calore,
rubandola a tutti i cuori,
ad ogni cella di prigione
nella notte di Natale.
Se potessi donerei tanta salute,
rubandola a tutti i forti,
ad ogni letto d'ospedale
nella notte di Natale.
Se potessi donerei la sua terra,
rubandola al mondo intero,
ad ogni emigrante lontano
nella notte di Natale.
Se potessi donerei tanti altri doni,
rubandola a chi ne ha di più,
per colmare la solitudine
nella notte di Natale.

Ilaria Pescioli

 

Data di composizione di questa  pagina:  novembre 2003

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