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C'era una volta un bambino che
come voi frequentava la scuola dell'infanzia ed abitava in città. La sua
casa si trovava in una via molto rumorosa, dove il traffico era molto
intenso.
Ogni mattina Marco, così si chiamava il bambino, era accompagnato a
scuola dal suo papà e un mattino.., uscendo dal portone di casa trovò un
gattino. Era stato abbandonato, solo, fra il guizzare delle automobili.
Era malato: gli occhi cisposi gli impedivano di vedere bene; una tossetta
lo scuoteva tutto.
Il piccolo Marco si intenerì tanto che chiese al papà di poterlo portare
a casa e lui acconsentì.
Nei giorni seguenti lo curò amorevolmente con i medicinali prescritti dal
veterinario, ma soprattutto accarezzando quel soffice batuffolo di pelo
bianco. Così in pochi giorni il micetto guari e Marco ne fu felice.
Arrivò l'estate e la scuola chiuse per le vacanze estive, Marco si
trasferì dai nonni, in campagna, e portò con sé il micetto. Ma proprio
in campagna, il gattino che, in città, aveva coraggiosamente sfidato il
guizzare delle automobili, incominciò ad avere paura di tutto. Lo
atterriva il grande orologio che scandiva, con chiarezza, ]e ore; lo
faceva fuggire lo scrosciare dell'acqua nella fontana del giardino. Gli
incutevano paura le mosche e le farfalle. Con i fiori prendeva confidenza
soltanto se stavano fermi, quando una leggera brezzolina li faceva
ondeggiare lui si copriva gli occhi con le zampette. Quando vedeva le
farfalle, quelle nuvolette colorate che non stanno mai ferme, si limitava
a guardarle, tenendo una zampetta alzata a mezz'aria.
Un giorno, in giardino Marco si accorse che aveva paura del vento,
infatti, rimaneva acquattato in un piccolo cespuglio, alzando a tratti la
testina, come volesse fiutare un nemico invisibile. Poi tornava a
rincantucciarsi appena il vento si faceva un po' più forte.
Con il vecchio cane
Ariolante, le cose andarono diversamente.
Da principio furono miagolii, soffi e guizzi di occhi. Al vecchio
Ariolante dispiaceva molto perché avrebbe voluto fare amicizia, ma il
micetto aveva timore di ogni cosa che si muovesse.
Un giorno, Ariolante, visto che non riusciva a diventare amico del nuovo
piccolo ospite, si distese sul pavimento facendo finta di essere
addormentato.
Quel "fare il
morto" piacque al micetto. Si fece coraggio e andò incontro al
grande nemico, pronto a fuggire non appena il cane avesse fatto la più
piccola mossa. Pian piano il micetto si avvicinò e, osservando il cane,
scoprì la coda di Ariolante e notò che era simile alla sua, anche se
più grande. Si avvicinò ancora e la toccò, ma Ariolante, vecchio
cagnone furbo, non si mosse e il micetto si convinse che non c'era
pericolo.
Si distese, allora, ma ad un metro di distanza da Ariolante e si mise
anche lui a "fare il morto", e così divennero amici.
Da quel giorno, il gattino cominciò ad avere confidenza con tutti e
scoprì che il mondo era popolato di tanti amici. |
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