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Il
melo fatato
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Favola della Polonia
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C'era una volta una donna con un figlio di nome Vladislav che ancora non
aveva scelto un mestiere e passava un bel po' di tempo a dormire sulla
stufa. i madre un po' si preoccupava, un po' lasciava correre, finché un
giorno andò nel bosco a cogliere i lamponi, e al ritorno incontrò una
vecchietta che le chiese:
"Brava donna, mi faresti assaggiare i tuoi lamponi? Ormai sono troppo
curva troppo stanca per cogliermeli da sola."
La donna gliene diede un boccale pieno, e la vecchia se li mangiò tutti.
Poi, contenta, le disse:
"Sei cosi gentile che voglio darti un consiglio. Fa' in modo che tuo
figlio scopra mal è il mestiere più bello del mondo, e vedrai che vivrà
felice, e tu con lui."
La donna corse subito da Vladislav:
"Ho incontrato una vecchina cosi e cosi, e mi ha detto che tutto
andrà bene, per te, figlio mio, se riuscirai a scoprire qual è il
mestiere più bello del mondo."
"Va bene, chiederò in giro" disse Vladislav, che di lavorare
non aveva tanta voglia, ma che per sua madre avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Cosi andò da un ciabattino, e gli domandò:
"Secondo te, qual è il mestiere più bello del mondo?"
"Il mio, si capisce" disse l'uomo, e Vladislav gli chiese di
prenderlo come apprendista.
Dopo un mese, però, se ne tornò a casa e disse alla madre:
"Non mi piace fare il ciabattino. Ho dovuto fare scarpe di lusso per
i ricchi, e intanto vedevo i contadini che camminavano scalzi."
Poi si sdraiò sulla stufa e si mise a dormire.
Sua madre, però, continuava a tormentano, e il ragazzo andò dal sarto:
"Qual è il mestiere più bello del mondo?"
"Il mio, si capisce."
E Vladislav si ritrovò a cucire, a tagliare e a prendere le misure ai
clienti. Un mese dopo, eccolo di nuovo a casa:
"Fare il sano non mi piace. Ho cucito abiti di seta per i ricchi, e
intanto i poveri contadini si vestono di stracci."
"E allora prova da qualche altra parte!" disse sua madre, che
non voleva darsi per vinta.
Vladislav andò a lavorare dall'armaiolo, ma quel mestiere gli sembrò il
peggiore di tutti, e quando tornò dalla madre le disse:
"L'armaiolo fabbrica armi per i buoni e per i cattivi, per lui non
c'è differenza."
La donna, scoraggiata, lo mandò a pascolare le vacche: sembrava proprio
che al mondo non ci fosse un mestiere abbastanza bello, per suo figlio, e
allora tanto valeva che si rendesse utile.
A Vladislav piaceva andarsene in giro per i campi con le sue bestie, e
mentre loro pascolavano lui intagliava il legno o cantava qualche vecchia
canzone. Un giorno, però, notò che in mezzo al prato qualcosa stava
bruciando, e andò a vedere: su una pietra bianca circondata dalle fiamme
c'era una lucertolina che correva avanti e indietro, disperata, e il
ragazzo le allungò un bastone perché si mettesse in salvo.
Lei ci si arrampicò, e appena toccò terra si trasformò nella vecchia
dei lamponi, che disse:
"Bravo, ragazzo mio. Per ringraziarti ti aiuterò a trovare la strada
della felicità" e, preso per mano Vladislav, lo accompagnò in una
grotta buia dove c'erano un melo carico di mele d'oro, una cesta piena di
rubini e un'altra colma di zaffiri. "Puoi prendere tutto quello che
vuoi" fece la vecchietta. "Se scegli i rubini,diventerai l'uomo
più bello del mondo e piacerai alle donne; se scegli gli zaffiri, sarai
ricchissimo. E se prendi il melo, resterai quello che sei, ma sarai felice
e farai felici anche gli altri."
"Scelgo il melo" disse subito Vladislav, e la vecchia sorrise:
"Bravo è un'ottima scelta. Questo non è un albero come gli altri:
ogni mattina si copre di fiori, che ogni sera diventano mele d'oro capaci
di curare tutte
le malattie. Ma bada, non devi venderle o chiedere qualcosa in cambio:
potrai soltanto regalarle."
Vladislav piantò il melo nel suo giardino e cominciò subito a
distribuire le mele ai malati del villaggio, che immediatamente guarirono.
E siccome la storia del melo miracoloso si riseppe per tutta la regione,
la gente cominciò a venire di lontano a fare la fila davanti al
giardinetto del ragazzo, che era ben felice di regalare i frutti a
chiunque ne avesse bisogno. Anche il re sentì parlare delle mele d'oro, e
decise che quell'albero doveva essere suo: cosi mandò i suoi servi a
sradicarlo e lo fece piantare nel grande parco del suo castello, senza
ascoltare le proteste di Vladislav.
Il ragazzo corse subito alla grotta, e trovò la vecchia che lo aspettava.
"So tutto" disse lei "ma non posso fare altro che regalarti
queste pere magiche: quelle blu fanno crescere il naso e quelle verdi lo
fanno tornare normale. Usale bene, e riuscirai a riprenderti il tuo
melo."
Vladislav ringraziò, mise le pere blu in una cesta e andò dritto a
palazzo reale, gridando:
"Pere blu, pere blu! Chi le vuole? Sono le più dolci, sono le
migliori!"
Ma quando la gente gli si avvicinava per comprare, incuriosita, lui
diceva:
"Non vendo a chiunque! Pere come queste sono un boccone da re, ed è
al re che voglio darle." E finalmente anche il re e la sua corte lo
sentirono strillare "Pere blu! Pere uniche al mondo!" e
mandarono i servi a comprarne una cesta intera.
Quando le pere arrivarono a tavola, su un gran vassoio d'argento, tutti
vollero assaggiarle: erano davvero squisite!
E subito i nasi della corte, compreso quello reale, diventarono cosi
lunghi che la sala da pranzo non li conteneva più: bisognò aprire le
finestre per farli uscir fuori, e i merli del giardino ci si appollaiarono
sopra. Vladislav non aspettava altro. Appena vide quelle spaventose
proboscidi affacciarsi alle finestre del palazzo, corse ad offrire al re
le pere verdi: ma non le avrebbe date per nulla, in cambio voleva il suo
melo!
Il re era pazzo di rabbia, ma non ci fu nulla da fare, e dovette cedere.
Cosi i nasi tornarono normali, e il giovanotto se ne andò a casa con
l'albero dalle mele d'oro, che da quel giorno non smise mai di dare frutti
e di guarire i malati. E finalmente Vladislav scopri qual era il mestiere
più bello del mondo: aiutare gli altri senza chiedere nulla in cambio. |
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